Il gruppo marmoreo, scoperto a Roma nel gennaio 1506, fu acquistato dal papa Giulio II e collocato nel Cortile delle statue, progettato da Bramante proprio per accogliere la collezione papale di scultura antica, in un allestimento che è considerato l’atto fondativo dei Musei Vaticani. Il Laooconte, attribuito a Agesandro, Polidoro e Atanadoro di Rodi – tre scultori greci che operavano a Roma nel I sec. d.C. secondo quanto attestato da Plinio il Vecchio – fu nella casa dell’imperatore Tito e a partire dal suo ritrovamento nel 1506, al quale furono presenti Michelangelo e Giuliano da Sangallo, esercitò una vasta influenza che continua ancora oggi, secondo quanto ripercorso in questa conferenza dal prof. Salvatore Settis.